Mani di donne. Lo Jutificio di Aulla, il Cotonificio di Forno e la Cartiera di Foggia: fatica, affanno ed emancipazione a confronto.
Tre fabbriche declinate al femminile, che hanno contribuito a dare forma al Novecento. Le esili tracce lasciate dalle veloci dita delle operaie che battevano, stiravano, cardavano, imballavano, talvolta si spezzavano sotto alle macchine e continuavano a cullare figli, preparare pranzi e chiedere diritti sono seguite nei libri “La Filanda: una fabbrica, un quartiere, un mondo”, “Le donne della memoria, la memoria delle donne” e “Donne di carta”.
Sabato 23 settembre, alle 21, nella Sala delle Muse di Aulla, a Palazzo Centurione si terrà un raffronto storico-metodologico con le autrici Claudia Bacci, Angela Fruzzetti, Mara Cinquepalmi e Melania Sebastiani.
Dal nord al sud della penisola, quale fu il ruolo di queste operaie? Cosa le accomuna? Quale riconoscimento hanno avuto? Come raccontarle alle nuove generazioni che non hanno conosciuto quella realtà industriale?
Introduzione a cura del prof. Alessandro Volpi, “Organizzazione e rappresentanza del lavoro femminile nel ‘900”.
Sarà visionabile la mostra “Ritratti dalla Filanda”, trittici del Novecento.
In foto, nel manifesto, il “nodo della filandina”.